mercoledì 22 luglio 2015

La giusta Inquadratura (parte 2) - #Corso #Fotografia

Glauco Silvestri
Nella prima parte di questo articolo abbiamo affrontato il problema dell'inquadratura studiando le principali teorie, o tecniche, legate alla regola aurea e alla regola dei terzi. Per quanto queste tecniche siano fondamentali per poter realizzare una bella immagine, manca ancora qualcosa affinché essa sia anche significativa.
Una immagine priva di significato, per quanto ben fatta, non sarà mai una bella foto.
E' quindi importante, per qualche minuto, dimenticare le regole che abbiamo studiato, e concentrarci invece su ciò che vogliamo fotografare.

La prima riflessione da compiere al momento dello scatto è: A chi mi rivolgo? 

Appare strano ma questa domanda è spesso trascurata, eppure ogni foto viene fatta per 'parlare' con qualcuno. Le foto di famiglia sono principalmente foto ricordo, per cui sono rivolte a noi stessi, o ad altri membri della famiglia. Esse vanno quindi incentrate sul ricordo che si vuole trasmettere, il compleanno, un bacio, un momento importante. La foto qui a fianco è un esempio perfetto di quanto sto dicendo. E' stata scattata col cellulare. In post produzione ho semplicemente aumentato il contrasto per rendere più evidenti le ombre.

La seconda riflessione da compiere prima di scattare la foto è: Che messaggio voglio dare? 

Dalla risposta a questa domanda può cambiare completamente il taglio della fotografia che andremo a realizzare. Appare ovvio che il messaggio non deve ridursi a un banale 'guarda che bello che è!'.  La foto che vi propongo come esempio è stata scattata a Venezia. In stazione ho avuto l'occasione di ammirare l'Orient Express, e di cogliere l'attimo in cui due passeggeri, vestiti alla moda degli anni trenta, mentre chiedevano informazioni al personale di servizio del treno. 
 Per amplificare l'effetto amarcord ho voluto che la foto fosse in bianco e nero. In post produzione ho aggiunto un lieve effetto di vignettatura (si nota in alto a sinistra, sotto il mio logo), e ho aumentato leggermente il contrasto per enfatizzare il gioco di luci e ombre. Avevo pensato anche a un effetto seppia, ma alla fine ho preferito rimanere sul classico.

Osservando le due foto qui sopra giungiamo al terzo fattore: Creare una cornice naturale.

Si tratta di un trucco che regala profondità alle foto molto ampie, ai paesaggi, ma anche alle immagini che necessitano di prospettiva. Nella foto del bacio ho sfruttato il verde che cresceva ai margini del sentiero, nella foto del treno ho agito artificialmente applicando un po' di vignettatura sui bordi. Ma è nel tramonto qui a fianco che rendo meglio l'idea. Sono sufficienti i rami dell'albero che cadono sulla destra e la foto acquista una profondità che altrimenti, a causa del controsole, non sarebbero stati possibili.

Non abbiate paura di avvicinarvi al soggetto. E quando non è possibile, usate un teleobiettivo.

Quest'ultima soluzione permette di non disturbare il soggetto, ed è molto efficace nelle foto naturalistiche. Il concetto di 'avvicinarsi al soggetto' va letto come l'eliminazione di ogni sfondo che possa distrarre, e allo stesso tempo avere l'immagine del soggetto più nitida. 
Bisogna mostrare la scena quel tanto che basta per renderla chiara ed interessante.
Mai esagerare con gli ampi spazi, che finiscono per mettere in secondo piano ciò che veramente vogliamo mettere in mostra. La foto qui a fianco ne è un esempio calzante. Avrei potuto fotografare l'intera Gilera, ciò avrebbe mostrato il mezzo ma non avrebbe trasmesso il concetto di mito. Un dettaglio, il parafanghi con lo stemma posto a bandiera, la forcella, il faro anteriore, dànno carattere al soggetto, e ne trasmettono meglio il significato.

Scattare la foto ad altezza del soggetto.

Uno degli errori più comuni, quando si scatta una foto a soggetti piccoli, è quello di riprenderli dall'alto. Se di principio questo non è un vero problema, al lato pratico lo diventa perché le inquadrature diventano tutte uguali, e tutte finiscono per svilire il soggetto. 
La cosa migliore è mettersi alla medesima altezza dell'oggetto che vogliamo ritrarre.
Prima di fare la foto, il soggetto va osservato da ogni punto di vista, bisogna scegliere il suo 'lato migliore' (n.d.r. quello più fotogenico) e scattare. 
La foto che vi propongo mostra un campo fiorito. Volevo trasmetterne la vastità, e allo stesso tempo volevo concentrarmi sulle tipologie di fiori che lo componevano. Se avessi scattato la foto dall'alto avrei ottenuto una immagine colorata, ampia, ma priva di un vero soggetto. L'occhio dell'osservatore non avrebbe compreso il messaggio che volevo trasmettere con questo scatto. Portandomi all'altezza dei miei soggetti, ovvero le margherite, ho ottenuto un punto di vista alternativo, e più attraente.

Inserisci delle presenze umane nell'inquadratura.

E' un consiglio che va seguito o meno in base al contesto. Se vogliamo catturare un paesaggio ma temiamo che esso, da solo, non basti a trasmettere quando vediamo a occhio nudo, l'inserimento di una componente umana può fare la differenza. 
Vanno evitate le pose plastiche tipiche da 'foto delle vacanze'.
Fate fare qualcosa al vostro elemento umano. Qualunque cosa va bene, dal compiere un salto, allargare le braccia, fissare meravigliati un dettaglio di ciò che volete fotografare... va bene tutto, basta che abbia a che fare col contesto, e col messaggio che si desidera trasmettere.
Questa strategia rende la foto più dinamica, vivace, interessante. E' importante che la presenza aggiunta non vada però a interferire con il vero soggetto della foto. Deve essere un veicolo per portare l'attenzione su ciò che vogliamo ritrarre, e non ciò che vogliamo ritrarre.

Nella foto qui a fianco volevo mostrare un dei tanti piccoli ponticelli ad arco che scavalcano i canali veneziani. L'angolo da me scelto era molto suggestivo, ma mancava qualcosa. Il caso (n.d.r. Anche l'elemento fortuito è un fattore determinante nella riuscita di una foto) ha voluto che nelle vicinanze del ponte ci fosse un localino, e che uno dei clienti fosse un Biker. Tenendomi defilato, ho atteso pazientemente che il motociclista si girasse per osservare il ponte, e quando si è verificato l'evento, ho scattato la foto. 
Come potete notare, l'inquadratura così costruita conduce l'osservatore a puntare inizialmente lo sguardo sulla vistosa giacca di pelle del motociclista, e poi lo induce a spostare lo sguardo verso ciò che il motociclista osserva, ovvero il mio soggetto, il ponte.



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About the Author

Glauco Silvestri / Author & Editor

Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.

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