mercoledì 15 luglio 2015

La giusta Inquadratura (parte 1) - #Corso #Fotografia

Glauco Silvestri
Una premessa è obbligatoria prima di affrontare l'argomento: Non esistono regole per ottenere l'inquadratura perfetta. Quanto segue in questo articolo è in verità una serie di consigli che possono venire a vantaggio del fotografo alle prime armi, per allargare il proprio orizzonte, e vedere i soggetti in modo nuovo. In pratica è una serie di consigli utili per evitare il click compulsivo, per spingere a una maggiore scelta ponderata su come ritrarre il soggetto che si desidera.
La giusta inquadratura è quella che cattura l'attenzione dell'osservatore, e che lo spinge a contemplare ogni dettaglio dell'immagine che ha di fronte.

Si tratta di un concetto facile a dirsi, ma non altrettanto facile a farsi. Il trucco, a mio parere, è quello di evitare immagini statiche, bisogna ottenere delle fotografie che convincano l'occhio umano a seguire dei percorsi voluti (n.d.r. dal fotografo), così che si abbia maggiore soddisfazione nell'osservare il soggetto catturato nella fotografia.
Parlo arabo? Andiamo nel dettaglio e passiamo direttamente alla pratica.
La regola dei Terzi.  
Tutte le reflex, oggi, hanno la possibilità di dividere il display con una griglia. Questa griglia è composta da due rette verticali e due orizzontali. Se vi foste chiesti il motivo di tale suddivisione, e soprattutto lo scopo di questa griglia, ecco qui di seguito la risposta. 
L'istinto porta il fotografo inesperto a mettere il soggetto al centro della fotografia. Ciò crea una immagine piatta e priva di movimento. La regola dei terzi ci aiuta ad evitare questo problema. 
Disponendo il soggetto su uno degli assi immaginari che abbiamo descritto poc'anzi, la foto acquista una dinamica molto differente.
L'inquadratura acquista maggiore vivacità perché l'osservatore è costretto, per giungere al soggetto, a muovere lo sguardo dal centro dell'immagine verso il nostro soggetto. La foto che segue ne è un esempio tipico. Nell'immagine è presente una pittrice che studia il proprio soggetto. E' seduta di fronte a una chiesa, lo si comprende dalla scalinata, dal piazzale, dai piccioni che sembrano guardare la donna a loro volta. Questa immagine acquista dinamismo proprio grazie ai dettagli secondari, che in uno scatto ove la pittrice fosse al centro dell'inquadratura, non sarebbe esistito.
Il punto di messa a fuoco ideale, seguendo la regola dei terzi, è l'intersezione degli assi che compongono la griglia... Ovviamente va scelto l'incrocio che va a sovrapporsi al soggetto principale dell'immagine che vogliamo costruire.

La sezione aurea.
Andiamo a complicare il concetto visto qui sopra. Parliamo di Fibonacci. Durante il Rinascimento si diffuse la consapevolezza che il numero aureo di Fibonacci (1,618033) corrispondesse a un rapporto tra dimensioni che appare molto spesso in natura (come le proporzioni tra gli arti di molti esseri viventi). Molti artisti ne fecero uso nella composizione dei loro quadri, delle opere architettoniche, delle statue e così via... Il fatto è che le opere che seguivano questa regola apparivano particolarmente piacevoli all'occhio umano.

Seguendo la sezione aurea, la griglia dei terzi vista sopra cambia leggermente. Le due rette verticali si avvicinano tra loro, e si avvicinano al centro (n.d.r. se la prima e la terza colonna misurano 1, la seconda misura 0.618). Nella foto col gabbiano, qui a fianco, risulta evidente quanto scritto sopra. Il soggetto è decentrato, ma molto meno rispetto a quanto visto in precedenza con la regola dei terzi. Anche in questo caso il punto di messa a fuoco dovrebbe essere nell'intersezione tra gli assi che incrociano sul soggetto che vogliamo fotografare.

Il Triangolo.
Continuiamo ad applicare la sezione aurea, però con una geometria differente. Qui abbiamo la diagonale del fotogramma, che viene intersecato da una retta perpendicolare a essa, la quale termina nello spigolo opposto del fotogramma stesso. E' più complicato spiegarlo che mostrarlo nell'immagine a fianco. 
Questo tipo di tecnica limita le inquadrature possibili, ma crea molto dinamismo nell'immagine, e in particolare, dona a loro una profondità virtuale che altrimenti sarebbe difficile da ottenere.

La foto del gondoliere mette in pratica quanto spiegato sopra. In questo caso dovete immaginare un triangolo rovesciato rispetto a quello mostrato poco fa. La retta perpendicolare, infatti, parte dallo spigolo in alto del fotogramma, così che il punto di fuoco cada proprio sul gondoliere.
La peculiarità di questo tipo di inquadrature è, come già accennato, legata al fatto che crea movimento. L'occhio è istintivamente portato a guardare dallo spigolo in basso sinistra verso lo spigolo in alto a destra. L'immagine non viene guardata nel suo insieme, bensì viene guardata gradualmente, secondo una logica che va a ripercorrere il moto della barca.

La Spirale.
Siamo ancora legati a Fibonacci e alla sua regola aurea. La spirale è probabilmente una tecnica molto difficile da applicare, specie se non si ha esperienza. Va premesso che non è necessario seguire la curva in modo preciso, è sufficiente esservi fedele quel tanto che basta per ottenere una certa armonia dell'immagine. La spirale si ottiene suddividendo l'immagine in rettangoli aurei, ovvero: prima si divide l'immagine a metà. Poi una delle due metà va divisa a metà, poi una delle metà va divisa a metà... e così via. Il punto di messa a fuoco dovrà essere l'origine della spirale
Questa tecnica viene molto utile quando nell'inquadratura sono presenti più soggetti e si vuole che l'osservatore sia catalizzato solo da quello che a noi interessa maggiormente. Il trucco sta nel disporre il più possibile i soggetti secondari lungo la spirale, e quello principale nel punto di fuoco. In questo modo l'occhio seguirà la scia di soggetti secondari fino a giungere dove vogliamo noi, e percepirà l'immagine come un qualcosa di speciale.
La fotografia qui a fianco tenta di seguire questo metodo di inquadratura. La spirare parte in basso a sinistra, dov'è presente il mio logo. Sale sfiorando la persona in primo piano, che però è fuori fuoco, poi curva seguendo il lato superiore della foto per raggiungere il gruppo di ragazze, quindi discende verso il ragazzo vestito di bianco che guarda il cielo come se stesse pregando. Il punto di fuoco, il centro della spirale, è il volto del ragazzo.

Mi rendo conto che, affrontate in astratto, tutte queste tecniche possono risultare difficili da applicare. In realtà la difficoltà nasce solamente dall'abitudine con cui siamo abituati a guardare le cose. I nostri occhi tendono a regalare poca attenzione agli oggetti che ci circondano ed è per questo che nella nostra lingua esiste una distinzione notevole tra guardare e osservare
Il fotografo deve imparare a osservare. Il resto viene da sé. 
Come scoprì Fibonacci, la regola aurea è un rapporto matematico che porta una composizione ad essere piacevole alla vista umana. Se non ci si lascia trasportare dalla foga del momento, osservando bene il soggetto, studiando bene il contesto in cui si trova, si dovrebbe riuscire ad applicare istintivamente le regole sopra indicate. Ci vuole allenamento, tanta pratica, ma i risultati dovrebbero arrivare.



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About the Author

Glauco Silvestri / Author & Editor

Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.

2 commenti:

  1. Non sapevo che fossi un esperto a questi livelli! complimenti!

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    Risposte
    1. La fotografia è sempre stata una mia passione, nata anche prima della scrittura :-)

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