venerdì 22 novembre 2013

Frammenti

Glauco Silvestri
...Brividi incontrollati scuotevano le membra dell'uomo. A letto, sotto la grossa trapunta, cercava di catturare il sonno fissando annoiato le immagini proposte dalla televisione. Lo specchio sull'anta dell'armadio rifletteva l'immagine cerulea della sua ombra. Pensieri cupi lo tormentavano. Immagini proiettate dalla mente si mescolavano a quelle prodotte dallo schermo, in un guazzabuglio di complicati frattali disegnati su una retina assonnata. Pensieri sul futuro, sul presente, e sul passato si contorcevano come i fantasmi che nelle novelle disturbavano l'anima del freddo Ebenezer Scrooge. Dal corridoio occhi dipinti lo osservavano con preoccupazione.
Scese dal letto per recarsi nel angusto bagno. Una lampadina stanca lampeggiava donando solo brevi sprazzi di luce, come se stesse faticosamente lottando contro il buio, i demoni, il male assoluto. La tazza lo aspettava senza troppa ansia. Fece ciò che doveva fare, poi rimase a osservare le mattonelle coperte da una sottile patina di nulla.
Andò al lavabo. Fissò l'uomo oltre lo specchio. Occhiaie pesanti contornavano un volto trasandato e stanco. Si chiedeva dove si fosse nascosta la luce che un tempo riconosceva facilmente nella profondità di quegli occhi. Si sciacquò il volto.
Andò in cucina. Aprì il frigo e controllò il suo contenuto. Non aveva fame. Cercava un freddo più reale di quello che tormentava le sue misere ossa. Richiuse lo sportello senza prendere nulla. All'improvviso si trovava immerso nell'oscurità. Allungò una mano per accendere la luce, ma non lo fece. Piuttosto si prodigò per raggiungere la porta a vetri, spingerla leggermente, e ritrovarsi nuovamente nel lungo e desolato corridoio.
Parole si proiettavano davanti a una retina incapace di vedere. Camminò strisciando i piedi fino alla camera da letto. La televisione era ancora accesa. Un uomo seduto al banco di un bar sorseggiava il suo liquore con uno sguardo altrettanto cupo. Si immaginò al suo fianco.
Si mise a sedere sul materasso ormai gelido. Il cassetto del comodino era leggermente aperto. Allungò la mano, il braccio, per cercare il tepore di chissà quale oggetto. Trovò il freddo metallo, lo scartò per raggiungere un blister usato, e finalmente la plastica. Prese il telecomando e spense la televisione.
Si sdraiò tenendo il telecomando tra le dita, quasi fosse uno scettro capace di donare sicurezza. Attese cupo, osservato dall'occhio rosso incandescente che proveniva da una parete ora invisibile. Attese... attese... finché l'oblio non accettò di abbracciarlo, e di scaldare le sue membra, ancora una volta.




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Glauco Silvestri / Author & Editor

Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.

2 commenti:

  1. Un instante catturato. Si entra benissimo nello stato d'animo del protagonista e ci si immagina a vagare per le stanze con lui. Prova letteraria o descrizione dal vivo?

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    1. Prova letteraria... con un briciolo di descrizione dal vivo! ^_^

      Elimina

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