mercoledì 15 giugno 2016

Racconto o Romanzo? - #Corso #Scrittura

Glauco Silvestri
Una Olivetti Lettera 22
La mia attività di scrittore ha avuto inizio con un racconto (n.d.r. I miei primi racconti li trovate collezionati in queste antologie). Di solito accade la stessa cosa a molti, se non a quasi tutti, per via delle questioni affrontate nella precedente occasione, al riguardo delle idee. Avere un'idea non sempre è sufficiente per riempire quattrocento pagine di argomenti, per cui si finisce per scrivere un racconto.

Il racconto ha dei vantaggi. Essendo breve, consente all'autore di concentrarsi sulla vicenda, di essere sintetico, di utilizzare pochi personaggi, e di conseguenza, di non perdersi in una trama complessa. I racconti, per quanto brevi, non sono diversi dai romanzi. Cambiano solo i tempi narrativi, e cambia l'approccio alla scrittura, perché non c'è tempo per scaldare i motori.
Tutto va condensato in poche pagine.
E' per questo motivo che molti sono convinti del fatto che un bravo scrittore lo si vede dai suoi racconti. Però il racconto ha anche degli svantaggi, e il peggiore è la sua brevità. Non c'è spazio per approfondire, non c'è spazio per costruire un background adeguato, non c'è spazio per... spaziare.

Per quanto sia un formato che amo molto, è evidente a tutti che il racconto non è però la forma narrativa più amata, per lo meno nell'italico paese, dove è raro che una raccolta di racconti, o un racconto singolo, riesca a penetrare quote interessanti di mercato (n.d.r. A meno che non sia distribuito gratis, ma nessuno garantisce che a un download corrisponda una lettura effettuata).

Il romanzo è l'antitesi del racconto. E' lungo, prolisso, e a volte si concede persino di estendersi su più libri, fino a formare un vero e proprio ciclo, dove i personaggi principali sono sempre gli stessi, ma le storie sono sempre nuove. Ne è un esempio la saga di Nikki Heat, apparsa anche in televisione con la serie tv Castle, ma è una tattica usata da sempre, sia per fidelizzare i lettori, sia per mantenere in vita dei personaggi a cui, magari, lo scrittore è affezionato.
In un romanzo c'è tutto lo spazio che serve per scrivere una storia complessa.
Scrivere un romanzo è però molto più difficile. Aumentano i personaggi, aumentano le pagine, e di conseguenza la vicenda deve esplodere con ritmi e tempi molto diversi da quelli di un racconto. L'autore si trova costretto ad affrontare un problema molto serio: Come evitare che il lettore abbandoni la lettura? 

Esistono inoltre forme di scrittura intermedie, come i racconti lunghi, e i romanzi brevi. Il numero di pagine (n.d.r. Di solito si parla di 'cartelle') definisce la categoria entro la quale rientra lo scritto che vi state preparando a realizzare, ma è difficile trovare una definizione univoca e assoluta.

Io mi son sempre affidato alla seguente distinzione:
  • Racconto breve: Entro le 5000 battute.
  • Racconto: Dalle 5000 alle 10000 battute.
  • Racconto lungo: Dalle 10000 alle 20000 battute.
  • eBook: Tra le 20000 e le 120000 battute.
  • Romanzo breve: Attorno alle 120000 battute.
  • Romanzo: Tra le 120000 e le 400000 battute.
  • Romanzo lungo: oltre le 400000 battute.

Tenete conto che certi termini nel mondo della scrittura derivano da un periodo storico in cui si scriveva a macchina. Alcuni di voi, i più giovani, non avranno mai visto dal vivo uno di questi strumenti meccanici per la scrittura, ormai si fa tutto al computer, ma è importante comprendere - e lo vedremo più avanti - che queste terminologie hanno ancora molta importanza. Per questo motivo sono costretto a divergere per qualche riga dall'argomento principale per spiegare alcuni concetti.
La macchina da scrivere, al contrario dei computer, aveva un solo font, e tutti i caratteri erano larghi uguali.
Questo è un concetto fondamentale da tenere presente, perché oggi, con i computer, vengono usati font di tipo True Type, Open Type, o ancora Postscript, ove ogni carattere ha una propria dimensione (n.d.r. La lettera 'i' è più stretta della lettera 'e', per fare un esempio pratico), e di conseguenza cercare di ottenere una 'cartella' come da definizione potrebbe risultare piuttosto difficile.

Note: Il font Courier, non il Courier New, è uno dei pochi rimasti con i caratteri tutti larghi uguali.

Tenendo presente le caratteristiche di una macchina da scrivere, ecco quindi un breve glossario che dovrà essere studiato a dovere:
  • Battuta: Equivale alla pressione di un tasto. In pratica è il singolo carattere. Può essere una lettera, un segno di interpunzione, e anche lo spazio. 
  • Cartella Standard: E' una pagina scritta. Di solito è costituita da 30 righe da 60 battute, spazi inclusi.
  • Interlinea: Indica lo spazio tra una riga e l'altra. Può essere singola, ovvero una andata a capo, o doppia, ovvero con due andate a capo.

Note: Di solito una cartella standard ha le dimensioni di un foglio A5 (la metà di un A4) con adeguati margini sui tutti e quattro i lati.

Detto ciò, la distinzione tra racconto e romanzo che ho presentato poco fa dovrebbe esservi più chiara. Rimane solo una questione da affrontare. Come avete notato, c'è una voce indicata in rosso. Si tratta della voce ebook, ovvero del libro elettronico.

Per quanto gli ebook non abbiano limiti di formato, e di conseguenza possono essere lunghi come un racconto, o come un romanzo, ho notato che quelli che ottengono maggior interesse hanno una lunghezza tale da inserirsi tra le tre varianti di racconto e le tre varianti di romanzo. 

Nel tempo mi son spiegato questo fenomeno con l'idea che l'ebook sia per lo più una lettura da viaggio, vista la praticità dei lettori elettronici, e che per tale motivo prediliga storie di lunghezza media. Un'altra spiegazione potrebbe essere colta dal fatto che gli ebook, a volte, vengono letti anche attraverso dispositivi non nati appositamente a questo scopo, come i tablet, o gli smartphone con schermi generosi. In questo ultimo caso, visto che i display attivi - nei tempi lunghi - provocano affaticamento alla vista, i lettori dovrebbero essere predisposti alla lettura di testi non troppo lunghi.



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About the Author

Glauco Silvestri / Author & Editor

Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.

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